lunedì 23 novembre 2009

IL COMPARE GIUSTO



IL COMPARE GIUSTO
(Fiaba della Daunia)




C’era una volta un contadino che aveva sposato una donna bellissima e stava
per nascere il loro bambino.
Il marito tutte le mattine andava a lavorare nei campi, ma era preoccupato
di
lasciare la moglie da sola in casa. Allora pensò di fare così e disse alla
moglie: “ Se nasce un maschio, appendi un pantaloncino alla finestra, se
nasce
una femmina appendi una vestina alla finestra”.
Una sera, mentre tornava dai campi, vide un pantaloncino appeso alla
finestra
della sua casa e gridò felice: “E’ un maschio!”. Adesso bisogna cercare il
compare giusto che lo battezzi.
L’uomo camminò a lungo ed incontrò un signore che accettò di battezzare il
bambino.
Dopo la cerimonia religiosa, il compare si presentò e disse: “Io sono la
morte”, ed ordinò all’uomo di indossare degli abiti da medico ed andare in
giro
per il mondo a curare la gente.
Poi disse: “Quando entri in una casa per curare il malato, se mi vedi
vicino
al letto, vuol dire che il malato è talmente grave che morirà, se, invece,
io
non ci sono vicino al letto, vuol dire che il malato non è grave e
guarirà”.
L’uomo, con la sua famiglia, si trasferì in un paese lontano dove il re era
molto malato.
Lui chiese di visitarlo e, quando entrò nella camera da letto del re, non
vide la morte vicino al letto del re, quindi, disse che il re sarebbe
presto
guarito. E così fu.
Quando il re si rese conto di essere guarito, lo nominò suo medico
personale
e lo fece vivere, insieme alla sua famiglia, nella sua casa, nel lusso e
nella
ricchezza.
Dopo molti anni, la morte venne a cercarlo e gli disse: "Hai visto che
bel
regalo ti ho fatto? Ora va a confessarti perché domani, a mezzogiorno, devi
venire con me”.
L’uomo si confessò, poi andò dal re e lo salutò, dopo si distese sul suo
letto e a mezzogiorno spirò dolcemente.
E il re pianse e soffrì molto per la morte del suo medico.


GIULIANO ROSELLI

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